Scippati due titoli italiani ad Alessandra Susmeli ed a Gregorio Duggento ai Campionati Italiani Indoor junior e senior in corso a Pescara previsti dal 28 febbraio al 2 marzo compreso.
     Nella gara 300 metri sprint, gara velocissima che nella pista di Pescara vede gli atleti percorrere solo un giro e mezzo, le donne in 28 secondi circa e gli uomini in 26 secondi e mezzo per un fallo presunto all'ingresso dell'ultima curva Alessandra Susmeli, Campionessa Europea e Vice Campionessa del Mondo, che taglia per prima il traguardo viene retrocessa al terzo posto senza una preventiva ammonizione o diffida.
     Per l'altro atleta del C.P.G.A. Gregorio Duggento, pluricampione del Mondo e primatista mondiale, dopo l'esecuzione di ben sette partenze false, nell'ottava, pur essendo stato danneggiato, riesce ad infilarsi ed a entrare primo nell'ultima curva e successivamente a tagliare per primo il traguardo con un buon margine di vantaggio.
     Anche per lui i giudici hanno rilevato un fallo, ma anziché retrocederlo magari al 5° posto la hanno addirittura squalificato dalla gara senza comunque avergli combinato un'ammonizione o una diffida.
     Due atleti forti che rappresentano l'Italia nel mondo vengono bistrattati in casa quasi con la recondita speranza di vederli quanto prima lasciare questo sport.
     Come si possono difendere questi atleti che fanno tantissimi sacrifici per allenarsi senza nessun compenso e solo per la speranza ed la soddisfazione di vedersi mettere al collo una medaglia di latta.
     Come si possono difendere le Società Sportive che si fanno in quattro, magari anche indebitandosi, per allenare e mandare avanti atleti di questa levatura.
     Non possono fare nulla, debbono solo ingoiare altrimenti i SIGNORI DEL FISCHIETTO comunque la fanno pagare, prima o poi. Solo loro se sbagliano non pagano, basta guardare al Giudice di partenza di questi campionati, il quale potrà vantarsi di aver rovinato l'immagine di una manifestazione bella come questi Campionati Italiani Indoor 2003 creando nervosismo fra gli atleti e facendoli più volte sbagliare in partenza.
     Cosa pensano i vertici del C.P.G.A.?
     Mario Miconi, Presidente, dice: "Non ho parole, posso solo essere soddisfatto del comportamento corretto dei miei atleti che una volta finita la gara e ascoltato il verdetto dei giudici lo hanno accettato senza dare in escandescenze. Sono altresì sicuro che se vi sono state delle scorrettezze queste non sono stare fatte ad arte ma perché in questo tipo di gara è facile arrivare al contatto fisico. Sul piano tecnico ho visto due atleti, ancora una volta, all'altezza della situazione."