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IL CENTRO - GIOCHI DEL MEDITERRANEO
Giochi, nasce il comitato d'emergenza

L’organismo sarà sostenuto dal governo.
Ad Aracu le relazioni internazionali
Maria Rosa Tomasello)

Lolli: «E’ il tentativo estremo».

E il Coni con Petrucci rientra nell’organizzazione dell’evento

PESCARA. Giovanni Lolli non usa mezzi termini: «Questo» dice, «è il tentativo estremo di salvare i Giochi del Mediterraneo». Il patto è siglato: Governo, Regione, Provincia, Comune e Coni daranno vita a un comitato d’emergenza in cui sarà cooptato anche Sabatino Aracu. Il presidente del Comitato organizzatore, che nelle prossime ore riceverà una comunicazione ufficiale, dovrà lasciare l’attuale incarico per diventare il “ministro degli Esteri” dei Giochi, assumendo la responsabilità delle relazioni internazionali. È una decisione che salva capra e cavoli: la determinazione della Regione a rendere inoffensivo di Aracu, indicato come il responsabile dell’immobilismo dell’organizzazione; la volontà del parlamentare di Forza Italia di restare all’interno del progetto di Pescara 2009, tanto da avere rifiutato, nei giorni scorsi, l’invito di Enrico Letta a fare un passo indietro. L’intesa è stata raggiunta ieri sera, nell’ufficio del sottosegretario allo Sport, a due passi da Palazzo Chigi.

Il risultato che era mancato mercoledì scorso, quando tutti i protagonisti istituzionali dell’evento si erano ritrovati nell’ufficio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, è arrivato in una piovosa serata romana in cui tutti si sono guardati in faccia e hanno capito di essere arrivati al capolinea. «Dopo questo basta, io getto la spugna» ha detto con chiarezza Lolli. Quindi, tutti uniti e pedalare. Nasce, dunque, un nuovo organismo che avrà la direzione politica della manifestazione. Il coordinamento sarà affidato a Giovanni Lolli, rappresentante del governo, ma la gestione, ha precisato il sottosegretario, sarà collegiale. A farne parte saranno il governatore Ottaviano del Turco, il vice presidente della Regione Enrico Paolini, il presidente della Provincia Pino De Dominicis, il sindaco Luciano D’Alfonso, il sindaco di Chieti Francesco Ricci e, in rappresentanza del Coni, il presidente Gianni Petrucci, che rientra così ufficialmente nella macchina organizzativa dei Giochi dopo il clamoroso abbandono dell’11 settembre scorso. «Sarà una struttura snella che, in questa prima fase, dovrà riunirsi in maniera frequente per definire le scelte e portare i Giochi fuori dalle secche, perché o si cambia passo o i Giochi non si fanno» ha chiarito Lolli. «Il problema è che qui non è stato fatto niente e il modo per salvare la manifestazione è che ci siano tutti, compreso Aracu, che non deve essere mortificato in alcun modo». Con la creazione del comitato d’emergenza, è destinato a cambiare assetto e funzioni anche il Comitato organizzatore, la cui presidenza sarà affidato a un manager dello sport. Non potrebbe essere altrimenti. In caso contrario, il Comitato organizzatore non sarebbe che un clone del comitato d’emergenza: nell’ufficio di presidenza, infatti, sono rappresentati, e dalle stesse persone, i medesimi enti che faranno parte del nuovo organismo (governo esluso). Il compito di individuare il nome del nuovo presidente spetterà a Giovanni Lolli e al Coni, ieri rappresentato dal segretario generale e vice presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo Raffaele Pagnozzi. La riunione ha messo fine anche al dibattito sui poteri del commissario ad acta Gaetano Fontana. «L’ordinanza di nomina sarà riscritta nei termini indicati dalla Regione» ha detto Lolli, «eliminando il comitato di controllo che era ridondante rispetto al ruolo del commissario». L’unico a contestare il patto di Roma è Sabatino Aracu: «Un nuovo comitato di cui fanno parte gli stessi enti del Comitato organizzatore e con le stesse finalità serve solo a fare fuori me. Non esiste dialogo. Quindi, buona fortuna». Non dice, però, il presidente, se accetterà la proposta di diventare il delegato ai rapporti internazionali: «Prima sentiamo le proposte. Io non ho bisogno di poltrone né di spartire torte, voglio solo che i Giochi vadano bene. Se avessero voluto evitare di snaturare tutto, sarebbe bastato un supervisore con pieni poteri: perché questo? Hanno altre mire, tutto vogliono fare meno che fare i Giochi». (26 settembre 2006)


 
 
 

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