Con tutto il rispetto per Ippolito Sanfratello, che ha compiuto una impresa memorabile per il pattinaggio Italiano ed ha coronato con la medaglia Olimpica gli sforzi di una vita di sport, noto che ci si è soffermati sulla mera vittoria, di questo bravissimo atleta nato con le rotelle, e non si è invece approfondito il tema sulla ripercussione morale che questo, mai immaginabile, risultato ha avuto sugli atleti delle rotelle, che magari si sentono sportivamente uguali a Sanfratello, e si sono resi conto, solo in questo momento, che loro mai potranno avere la stessa opportunità e mai potranno partecipare ad un evento come quello delle Olimpiadi Invernali e l’unica loro aspirazione rimane quella di poter partecipare ancora al classico Campionato del Mondo rotellistico, che non rimane che un piccolissimo evento nei confronti di una Olimpiade invernale, sia come manifestazione in se per se e sia riferito ai premi che gli atleti percepiscono quando arrivano in zona podio.
     Ma d’altronde un campionato del mondo, a livello di squadre partecipanti o anche di atleti, non è superiore ad un classico campionato Italiano.
     Detto ciò ritengo che l’impresa Sanfratello ci abbia dimostrato quanto siamo piccoli noi del mondo delle rotelle agli occhi del mondo e dei mass-media e quanto invece è grande una piccola federazione come quella dello sport del ghiaccio solo perché è Olimpica.
     Si uno schiaffo morale ben assestato in quanto oltre alla partecipazione con la nazionale del ghiaccio ha portato a casa una bella medaglia d’Oro e tanti soldi che un Duggento per guadagnarli dovrebbe vincere mondiali di pattinaggio a rotelle per ben 28 anni.
     Ma pensiamo che c’è qualcuno che ha la voglia di portarci alle olimpiadi?
     Speriamo perché il tempo passa e indietro non si torna.
     
     Mario Miconi Presidente CPGA