Onde evitare ancora illazioni sul mio conto, inerenti il movimento che si è creato per rinnovare la Federazione Pattinaggio, ritengo doveroso chiarire alcuni punti che potrebbero interessare a chi è amante del nostro sport.
     
     Le dimissioni sono state causate principalmente da problemi inerenti il mio lavoro, già velatamente ventilate a chi di dovere nel dicembre 2004, quando poi ho ricevuto la notizia che “la squadra sarebbe rimasta comunque la stessa” non ho esitato ad inviarle.
     
     Stimo tutti gli amici che hanno fatto parte del S.T. Corsa e che hanno collaborato con me in questi quattro anni. Stessi sentimenti di stima nei confronti del Vice Presidente della Corsa Sig. Piero Sozzi, che ritengo una bravissima persona con vedute completamente differenti ed opposte alle mie e comunque non disposto, almeno per quanto mi riguarda, ad accettare consigli di rinnovamento, probabilmente perché non è in grado di intenderne e capirne i futuri vantaggi.
     
     Sono comunque rimasto male dal fatto di vedere che manifestazioni di volontà scaturite in sede di Assemblea Nazionale elettiva non venissero prese in considerazione né dal Consiglio Federale né dal Presidente.
     
     Comunque “ubi maior minor cessat”.
     
     A parte questo, ci tengo a ribadire, che non sto organizzando nessun tipo di movimento carbonaro atto a rimuovere, destabilizzare o ribaltare ciò che in Assemblea Nazionale è stato deciso, e ci tengo a chiarire a tutti che le cose che ho da dire le dico de visu ai diretti interessati e né gliele mando a dire né uso parlare alle spalle.
     
     Nei quattro anni che sono stato coordinatore del Settore Tecnico Corsa ritengo di aver dato la massima disponibilità sia in termini di presenze sui campi di gara che per le riunioni e avvenimenti sportivi di competenza del settore.
     
     Ritengo di essermi attivato e di aver lavorato con serietà per l’ottimizzazione dell’attività Federale. Ma tutto ciò non andava bene per l’amico Piero Sozzi in quanto ritengo creda che le proposte debbano arrivare solo dalla sua testa e solo quelle da lui partorite erano proposte degne di essere esaminate.
     Tutto ciò che io provavo a proporre era buono ma se se sarebbe riparlato in futuro.
     
     Auguro all’amico Zenga e a tutti i componenti del settore di riuscire lì dove io ho fallito e per questo motivo, in una pagina a parte, faccio un consuntivo delle proposte che ho tentato di far passare a livello di S.T. per poi essere proposte al Consiglio Federale da parte del Vice Presidente della corsa Sig. Piero Sozzi, cosa mai accaduta.
     
     
     Mario Miconi